Il Radioking di Slingerland di Benny Barth

Benny Barth e il suo kit Radio King

Questa è la storia di una batteria Slingerland Radio King che ho passato molti anni a rimettere insieme. Originariamente apparteneva a Benny Barth, un famoso batterista jazz di Indianapolis e uno dei batteristi più influenti del suo tempo.

Nel 2019 ho acquistato la grancassa da 24″ e i tom da 13″/16″ da Rick Romanelli durante un viaggio a Los Angeles, CA. Nello stesso periodo ho incontrato un amico nell’area della baia di San Francisco, che ha scoperto dove si trovava il rullante corrispondente.

Dopo anni di ricerche, nel 2024, ho finalmente acquistato il rullante e ho completato il kit Radio King di Benny. Questa è la storia di come ho riportato in vita un pezzo di storia della batteria!

Questa foto mostra Mike Rose e James Gallagher nel salotto di Benny Barth con il suo kit Radioking sulla sinistra. Hanno ricevuto alcune delle batterie di Benny dopo la sua scomparsa nel 2017.

Inizia il viaggio di un batterista

Nato alla fine degli anni ’30, Benny Barth è cresciuto in un’epoca in cui il jazz si stava evolvendo rapidamente. Cresciuto in una famiglia di musicisti, è stato esposto a una vasta gamma di influenze musicali che hanno plasmato il suo stile di batteria unico. Ispirato dai suoni ritmici delle big band e del bebop, Barth si interessò profondamente al modo in cui i batteristi potevano spingere la musica in avanti senza mettere in ombra i solisti.

Quando raggiunse l’età adulta, Barth aveva già costruito una solida base di batteria jazz. I suoi primi studi di jazz sono stati influenzati da artisti del calibro di Art Blakey e Philly Joe Jones, due dei batteristi più importanti dell’era hard bop. Tuttavia, Benny Barth non si accontentava di emulare il drumming degli altri. Si impegnò a sviluppare una propria voce, uno stile che combinava elementi di swing, bebop e jazz d’avanguardia.

Benny Barth negli anni ’60 e oltre: lavorare con le leggende del jazz

La carriera di Barth è decollata negli anni ’60 quando ha iniziato a lavorare con alcuni dei più importanti musicisti jazz dell’epoca. La sua reputazione di batterista versatile e inventivo crebbe con la collaborazione con artisti di alto livello sia nella scena jazz tradizionale che in quella d’avanguardia.

Uno dei suoi sodalizi più importanti è stato quello con il pianista e compositore Chick Corea. Durante il periodo trascorso con Corea, Barth divenne parte integrante del lavoro innovativo del pianista nei generi fusion e post-bop. Il drumming di Barth forniva un perfetto contrappunto alle fantasiose composizioni di Corea, grazie alla sua capacità di navigare attraverso complesse strutture ritmiche mantenendo uno swing contagioso. Il suo modo di suonare la batteria era tanto attento ad ascoltare quanto a suonare, creando sempre uno spazio per far respirare la musica.

Barth suonò anche nei dischi di Stan Getz, Joe Henderson e Gary Burton, contribuendo alle loro esplorazioni musicali negli anni ’60 e ’70. Il suo stile unico si adattava perfettamente alla natura sperimentale del jazz dell’epoca, dove i confini tradizionali venivano superati e si scoprivano nuove forme.

Un grande disco con Buddy Montgomery (vib); Richie Crabtree (p); Monk Montgomery (basso elettrico Fender); Benny Barth (d).
Registrato a Hollywood il 12 settembre e il 5 dicembre 1957

Un innovatore silenzioso

Anche se Benny Barth non ha raggiunto il successo commerciale o la fama mainstream di alcuni dei suoi colleghi, la sua eredità si è consolidata tra gli appassionati di jazz e i musicisti. Conosciuto per la sua presenza silenziosa ma imponente dietro la batteria, Barth è stato un vero innovatore che ha capito che la batteria poteva essere usata non solo per tenere il tempo, ma anche per interagire con l’intero ensemble.

Negli ultimi anni, c’è stato un rinnovato interesse per il lavoro di Barth, in quanto un numero sempre maggiore di musicisti e ascoltatori ha scoperto le sue registrazioni e ha apprezzato la profondità dei suoi contributi alla batteria jazz. Il suo lavoro continua a ispirare le nuove generazioni di batteristi che cercano di trovare la propria voce comprendendo l’importanza della musicalità e delle sfumature.

L’arte di ascoltare e creare

L’eredità di Benny Barth è una testimonianza del potere della sottigliezza nel jazz. Il suo modo di suonare la batteria non è mai stato incentrato sulla spettacolarità, ma sulla profonda interazione tra ritmo, melodia e armonia. Portava una presenza innegabile in ogni esibizione, sia che supportasse un solista sia che si occupasse di composizioni complesse con facilità. In un genere che vive di continue innovazioni, Benny Barth è stato una delle voci più silenziose ma più profonde della storia del jazz, uno che ha sempre capito che l’arte della batteria consiste, in fondo, nell’ascoltare e nel creare spazio per lo svolgimento della musica.

Per chi conosce il suo lavoro, Benny Barth non è solo un batterista: è una parte essenziale della storia del jazz in continua evoluzione. La sua influenza può non essere molto riconosciuta, ma la sua arte rimane una pietra di paragone per i batteristi e i musicisti jazz che continuano a spingersi oltre i confini del genere.

Quando si parla di batterie iconiche, poche hanno raggiunto lo status leggendario della Slingerland Radio King. Introdotta per la prima volta negli anni ’30, la Radio King è diventata in breve tempo una delle batterie più apprezzate nel jazz, nello swing e nel primo rock ‘n’ roll. Conosciuta per il suo suono caratteristico e la sua costruzione unica, questa batteria ha lasciato un segno indelebile nella storia della batteria.

La nascita di una leggenda

La batteria Radio King fu lanciata dalla Slingerland Drum Company nel 1935. All’epoca Slingerland era già un marchio rispettato, ma l’introduzione del modello Radio King stabilì un nuovo standard nella produzione di batterie. L’innovazione principale era la struttura solida del fusto, realizzata con un unico strato di acero o mogano, che conferiva ai tamburi un tono più caldo e risonante rispetto ai tipici fusti a più strati dell’epoca. Questo ha reso la Radio King una delle preferite dai batteristi jazz, che apprezzavano la capacità del kit di proiettare un tono ricco e musicale mantenendo un’eccellente flessibilità di accordatura.

Caratteristiche uniche: suono e costruzione

La caratteristica principale della Radio King è il suo design a guscio fluttuante. Invece del metodo tradizionale di fissare le teste dei tamburi al guscio con aste di tensione attraverso il guscio stesso, la testa della Radio King era tenuta in posizione con aste di tensione montate su un cerchio di metallo separato, creando una risonanza unica che i batteristi amavano. Questo permetteva di ottenere un suono più aperto e corposo, ideale per le performance swing e jazz dell’epoca.

I batteristi hanno apprezzato anche l’hardware innovativo del kit Radio King. Il filtro per rullante “Stick Chopper” e le aste di tensione appositamente progettate hanno contribuito a rendere la batteria incredibilmente versatile, fornendo sia sensibilità che volume quando necessario.

Perché resiste

Il suono della Radio King – caldo, rotondo e risonante – l’ha resa la batteria preferita da molti grandi del jazz, come Buddy Rich, Gene Krupa e Louie Bellson. Anche nel mondo frenetico della batteria moderna, la Radio King continua a essere un ricercato oggetto da collezione, con kit vintage che raggiungono prezzi impressionanti sul mercato.

La sua struttura classica e il suo fascino vintage la rendono un punto di riferimento per tutti coloro che cercano la perfetta combinazione di tono vintage e significato storico. Oggi Slingerland continua a costruire kit ispirati all’eredità di Radio King, assicurando che lo spirito di questa batteria iconica continui a vivere.

Conclusione

La Slingerland Radio King non è solo una batteria, è un pezzo di storia della batteria. Dalla sua costruzione unica ai leggendari musicisti che l’hanno appoggiata, la Radio King rimane una pietra miliare del mondo della batteria. Che tu sia un collezionista, un musicista o un appassionato di jazz e swing, il suono senza tempo e la maestria della Radio King continuano a risuonare attraverso le generazioni.